Quel giorno in cui le vongole gialle diventarono nere è impresso per sempre nella memoria di Ramon Aguero. Era l’estate del 1994. Qualche giorno prima ne aveva fatto un raccolto generoso, 20 secchi di vongole d’acqua fredda dal guscio sottile, che si trovano nella sabbia di un lungo tratto di spiaggia vicino a Barra del Chuy, appena a sud del confine brasiliano. Aguero scavava queste vongole fin dall’infanzia, un sostentamento tramandato da generazioni lungo queste coste.
Ma quel giorno il pescatore ormai settantenne trovò la spiaggia coperta di vongole morte a perdita d’occhio, e pianse.
La scomparsa di queste vongole è il segnale allarmante di una nuova era climatica, un segno precoce della trasformazione di questa costa. Gli scienziati sospettano che l’evento sia collegato a una gigantesca bolla di acqua calda che si estende dalla costa uruguaiana fino all’Atlantico meridionale, diventata anche più calda negli anni successivi.
La misteriosa bolla copre 130.000 miglia quadrate di oceano, un’area quasi due volte più grande di questo piccolo paese. E si è riscaldata molto rapidamente, oltre i 2°C, nell’ultimo secolo, il doppio della media globale.
L’intero oceano si sta riscaldando, ma alcune parti stanno cambiando molto più velocemente di altre. La bolla è stata identificata per la prima volta dagli scienziati nel 2012, ma è ancora poco compresa e non ha ricevuto praticamente alcuna attenzione pubblica.
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