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Pesca Sostenibile

Pubblicato 6 agosto 2020
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Per millenni, gli esseri umani hanno pescato in mare. Andare per mare, mettendo la propria vita alla mercé degli elementi, è stata spesso un'impresa pericolosa. Ma la pesca è stata anche – e continua a essere – un'attività profondamente appagante e motivo di orgoglio.


Per i nostri antenati, la vita in mare era generosa. Il pesce era una risorsa abbondante, disponibile per chiunque volesse prenderla. Oggi, siamo tutti consapevoli che questa realtà è cambiata. La pressione sugli stock ittici è in aumento. La pesca sostenibile è diventata una questione di sopravvivenza – non solo per gli stock in diminuzione, ma anche per i pescatori.


Nell'Unione Europea, il legame tra la salute ecologica degli stock ittici e la salute economica delle comunità di pesca è ben consolidato. La nostra politica comune della pesca mette la sostenibilità al centro. Questo significa utilizzare le migliori conoscenze scientifiche disponibili per stabilire limiti di cattura responsabili – oggi, più stock che mai vengono pescati a livelli sostenibili. Significa collaborare con ricercatori e pescatori per eliminare pratiche dannose come lo scarto. E significa sviluppare nuove tecnologie e pratiche di pesca ecocompatibili che rendano l'industria della pesca dell'UE più innovativa e, in definitiva, più competitiva.


Stato degli stock – Atlantico nord-orientale e acque adiacenti


L'Unione Europea ha stabilito che, al più tardi entro il 2020, tutti gli stock ittici debbano essere sfruttati in modo sostenibile. In pratica, ciò significa prelevare dal mare la quantità massima possibile di catture senza compromettere la produttività a lungo termine degli stock. Questo concetto è noto come rendimento massimo sostenibile (MSY).


Nell'Atlantico nord-orientale e nelle acque adiacenti (Mar del Nord, Mar Baltico, Skagerrak, Kattegat, Ovest della Scozia, Mare d’Irlanda e Mare Celtico), i ministri della pesca dell’UE stabiliscono limiti di cattura basati su pareri scientifici. Questi totali ammissibili di cattura (TAC) vengono poi suddivisi in quote nazionali, che fissano i limiti di pesca per ciascun paese.

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