
Il settore delle utilities fornisce l’infrastruttura essenziale che alimenta la società moderna - garantendo la trasmissione e la distribuzione dell’energia, la fornitura e il trattamento dell’acqua e la gestione dei rifiuti. Tuttavia, dietro questi servizi fondamentali si cela un’impronta ambientale significativa.
Dagli scarichi delle acque reflue al consumo energetico e ai rifiuti materiali, le utilities possono influenzare direttamente e indirettamente la salute dell’oceano.
Questo report, sviluppato nell’ambito dell’Ocean Impact Initiative, analizza le pressioni esercitate dal settore delle utilities sull’oceano e mette in evidenza le buone pratiche per mitigarne gli impatti.
La review esplora tre segmenti chiave - servizi idrici, energetici e di gestione dei rifiuti - riflettendo l’ampiezza e l’importanza sistemica del settore.
SCARICA LA REVIEW
Potenziali pressioni del settore utilities sull’oceano
- Introduzione di contaminanti: Trattamenti inadeguati delle acque reflue, percolato proveniente dalle discariche e degrado dei materiali infrastrutturali possono introdurre sostanze inquinanti negli ecosistemi marini.
- Eutrofizzazione: Gli scarichi ricchi di nutrienti provenienti da acque reflue e discariche possono causare fioriture algali e riduzione dell’ossigeno nelle acque costiere.
- Perdita di biodiversità: L’inquinamento, l’alterazione degli habitat e lo sviluppo infrastrutturale compromettono gli ecosistemi marini e riducono la biodiversità.
- Integrità del fondale marino: La costruzione di condotte e cavi sottomarini può danneggiare gli habitat bentonici e risospendere i sedimenti.
- Rifiuti marini: I rifiuti operativi, i detriti da costruzione e le microplastiche provenienti dagli impianti di trattamento contribuiscono all’inquinamento dell’oceano.
- Introduzione di energia: Rumori e disturbi elettromagnetici provenienti dalle infrastrutture possono influenzare le specie marine e costiere.
- Emissioni di gas serra: Le operazioni ad alta intensità energetica generano emissioni significative provenienti dal trattamento delle acque, dalla trasmissione di energia e dai processi di decomposizione dei rifiuti.
Pratiche sostenibili per mitigare l’impatto del settore
- Implementare tecnologie avanzate per il trattamento delle acque, migliorare la raccolta del percolato e utilizzare materiali non tossici e durevoli per prevenire il rilascio di contaminanti.
- Adottare sistemi di rimozione dei nutrienti e infrastrutture verdi per ridurre il deflusso e l’eutrofizzazione.
- Minimizzare le alterazioni degli habitat durante la costruzione, creare zone cuscinetto intorno alle aree sensibili e investire in progetti di ripristino per proteggere la biodiversità.
- Applicare metodi costruttivi a basso impatto e ripristinare gli habitat del fondale marino dopo lavori di installazione o manutenzione per preservarne l’integrità.
- Migliorare la gestione dei rifiuti solidi, utilizzare sistemi di filtrazione avanzata per catturare le microplastiche e promuovere il riciclo e il riuso dei materiali per ridurre i rifiuti marini.
- Ridurre i disturbi acustici ed elettromagnetici attraverso l’uso di apparecchiature a basso impatto, sistemi antivibrazione e barriere fonoassorbenti negli impianti di trattamento e pompaggio.
- Aumentare l’efficienza energetica, recuperare il biogas e incrementare l’uso di fonti rinnovabili per ridurre le emissioni.
Questa analisi conferma l’impegno di One Ocean Foundation nel promuovere lo sviluppo sostenibile del settore delle utilities, contribuendo attivamente alla tutela degli ecosistemi marini.
Leggi altri articoli
Review del settore dei trasporti e della logistica: impatto sul mare e possibili soluzioni

One Ocean Foundation alla COP29: promuovere l'economia blu
